L’Exmà – Exhibiting and Moving Arts è stato uno dei centri culturali più innovativi di Cagliari, nato dal recupero dell’ex mattatoio comunale in via San Lucifero. L’edificio, risalente alla seconda metà dell’Ottocento, è stato oggetto di un’attenta opera di riqualificazione urbana che lo ha trasformato da spazio industriale a polo creativo per l’arte contemporanea.
Il progetto di rilancio dell’Exmà ha preso forma nei primi anni Duemila, grazie anche all’impegno del Consorzio Camù – Centri d’Arte e Musei, che per anni ha gestito lo spazio promuovendo un’idea di cultura aperta, dinamica e accessibile. Il nome stesso, “Exmà”, gioca sulla memoria dell’edificio originario e ne rinnova il significato attraverso un linguaggio moderno.
Durante la sua attività, l’Exmà ha ospitato mostre di artisti emergenti e affermati, esposizioni fotografiche, rassegne di videoarte, incontri con autori, eventi interdisciplinari e laboratori didattici per le scuole. Il centro è diventato rapidamente uno dei riferimenti principali per la scena artistica isolana e non solo, attirando pubblico locale e internazionale.
Lo spazio interno si caratterizzava per una forte flessibilità: sale espositive, cortili, aree per workshop e performance si integravano in un ambiente sobrio ma ricco di atmosfera. L’architettura in pietra viva e le tracce del passato industriale dialogavano con le opere d’arte contemporanea, generando un contrasto visivo e concettuale particolarmente stimolante.
La missione dell’Exmà era chiara: portare l’arte fuori dai circuiti tradizionali, contaminare i linguaggi e coinvolgere la comunità. Questa visione ha lasciato un’impronta forte nel tessuto culturale cittadino.
Questo articolo fa parte dell’archivio editoriale di ConsorzioCamu.it, oggi progetto indipendente e non affiliato a soggetti pubblici o al consorzio originario. Il contenuto ha scopo informativo e storico.
